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Iolanda

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Come un vulcano, ad un tratto mi alzo, prendo la creta, il gesso o il cemento o qualche altro materiale e realizzo una scultura, o in un momento di abbandono, senza rendermene conto, scrivo una frase che potrà diventare il testo di un brano Isola, oppure dipingo, per esempio il pesciolino diventato poi la copertina del cd “Mundus Imaginalis”.

Le mie giornate, quando non sono con i ragazzi dell’Accademia di Belle Arti di Palermo, dove insegno scultura, passano a contatto della natura; mi piace il contatto con la terra, il suo profumo dopo la pioggia; mi piace potare, innestare gli alberi, con loro ci parlo, li accarezzo, sento il loro silenzio, la loro benefica presenza.

Ho una casetta in campagna con tanti cipressi – loro sono i miei alberi preferiti, guardano verso il cielo come le forme delle mie sculture.

In questi ultimi anni porto avanti, parallelamente al progetto musicale, il concetto di meditazione di contatto col “dentro”… il mondo incantato, magico, dell’anima.  

…Da qui i testi che toccano la sfera del sogno.

Tutto nasce in un momento dove “io” non ci sono, vedo immagini, mondi, scene fantastiche, abissi marini, e dopo avere scritto la sensazione la comunico a Nicola, che solo di rado si separa dalla sua chitarra, e dopo avere ascoltato le sensazioni forti che queste visioni mi scatenano, incomincia a suonare: nasce la musica in perfetta armonia e diventa – con l’apporto degli archi del caro Giovanni – un brano Isola.

Sapete quando mi sento felice ?

– quando tutto ciò arriva al cuore della gente.

meditazione Fig1 meditazione Fig2 meditazione Fig3 I Chakra II Chakra
III Chakra IV Chakra V Chakra VI Chakra VII Chakra
Meditazione 2 Meditazione 3 Meditazione 4 Meditazione 5 Meditazione 7
Meditazione 8 Elemiak Vette XX
Abbandonarsi Centrarsi Guerriero Amarsi Inginocchiarsi
Guerriera Silenzio Dea

Una sensazione ( di Franco Battiato )

L'arte antica usò rappresentare la terra,

madre universale di tutti gli esseri

nell'atto di uscire fuori dall'elemento

ed esso stesso personificava,

o come figura femminile adagiata al suolo.

Iolanda Vacalebre possiede l'urgenza atavica,

come poeti e pittori, nel cercare di rendere i sentimenti dell'anima.

Scolpisce personificazioni (come gli scultori di Federico II) 

di simboli di vita e prosperità.

Le sue sculture in terracotta, ma poco importa la materia,

vivono di sacralità e divina misteria.

... mi trovai bambina in un campo d'argilla colore rosso bruno,

era il tramonto.

Il sole si incontrava con la terra all'orizzonte,

il rosso del fuoco, il rosso della terra.

Capii il compiersi del giorno, l'inesorabile...

Mi inginocchiai in quel momento sacro...

Per alzarmi le mani toccarono quella terra,

ma quando le tolsi, lì rimase il gesto, l'impronta della piccola mano.

Guradai quel miracolo!

La terra, quella terra di cui anch'io sono fatta,

"prendeva" la vibrazione, la forma...

Queste forme, tra loro simili, segnano un preciso momento, esigenza di estasi, come somma di tutti i movimenti.

Corpi opulenti, soffiati...

contenitori di energia.

Non è stato semplice agire sulla stessa forma, ho dovuto educarmi, disciplinarmi, concentrarmi

su un punto, uno solo, il mio "dentro"!

Il "dentro", non muta, è archetipo, parte divina, quel "sempre" che sentiamo intimamente e nelle onde del mare...

Ho voluto "toccare" l'eterno che c'è in ognuno di noi, celebrare questo corpo contenitore prezioso...

Plasmare queste forme è diventato esercizio spirituale, atto di fede, preghiera,

ogni scultura conoscenza, ed ogni conoscenza che illumina il cammino, ringraziamento, lode...

 

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